20 Apr 2025, Dom

Danni alla fauna ittica dovuta alla presenza di cormorani, Pulitanò (FdI): “La regione riveda le misure di contenimento”

“Un problema che sta colpendo vari territori italiani tra cui l’Emilia-Romagna è quello dei cormorani (Phalacrocorax carbo), di cui si registra una presenza significativa e che ha un impatto importante sugli ecosistemi acquatici e sulle attività legate alla pesca, sia professionale che sportiva – ha dichiarato Ferdinando Pulitanò, consigliere regionale e vice capogruppo in Regione per Fratelli d’Italia – La specie è protetta a livello comunitario, ma l’impatto negativo che ha sul territorio deve essere tenuto sotto controllo per mitigare i danni alla fauna ittica e sostenere le attività economiche collegate alle acque interne”.

“Le misure adottate fino a questo momento non sono efficaci e questo ci è stato segnalato in numerose occasioni da operatori del settore ittico e associazioni di pesca sportiva. Sono infatti persistenti i danni agli stock ittici dovuti ad una crescita non contenuta della popolazione di cormorani; in particolare, le Guardie SVA (Servizio di Vigilanza Ambientale) hanno recentemente segnalato la presenza di 8 esemplari di cormorano presso il Lago Santo Modenese, area di pregio ambientale e naturalistico, dove l’equilibrio faunistico è particolarmente delicato”, ha continuato Pulitanò.

“Crediamo che sia pertanto necessario da parte della Regione vigilare su questa situazione e abbiamo interrogato la Giunta per sapere se ritenga, nell’interesse della collettività, che le misure attuali siano efficaci alla luce dei risultati ottenuti e se siano stati predisposti rapporti di monitoraggio o valutazioni tecnico-scientifiche sull’impatto dei piani di controllo (ed eventualmente se tali documenti siano consultabili)”, ha proseguito il consigliere regionale.

“Pensiamo che sia importante che la Giunta riveda e aggiorni le strategie regionali di contenimento, soprattutto alla luce delle segnalazioni che si susseguono quotidianamente. Perciò chiediamo quali azioni si intenda promuovere per conciliare la tutela della specie con la salvaguardia delle risorse ittiche e delle attività economiche connesse. In ultimo, chiediamo se la Regione ritenga opportuno conferire agli enti parco – in particolare per le aree protette come il Lago Santo Modenese – un ruolo specifico di controllo, vigilanza e segnalazione agli enti preposti della presenza di specie alloctone o impattanti sull’ecosistema locale, tra cui il cormorano”, ha concluso Pulitanò.

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